La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall

Libro di Gabriella Greison

Non è un saggio di una fisica su dei fisici: è un romanzo che rielabora in termini verosimili dei fatti realmente accaduti. La scrittrice si occupa di fisica, ma qui si vanta di una narrativa della fisica che prima di lei non esisteva.

È la storia della detenzione, nel 1945, nella campagna inglese di dieci fisici tedeschi variamente impegnati nel programma nucleare del terzo reich, che vengono lì spiati, anche per conto degli americani, per conoscere lo stato di avanzamento della ricerca nucleare tedesca, soprattutto nelle applicazioni militari. Le pagine di fisica sono poche e di scarsa rilevanza, mentre viene messo in risalto il carattere e la personalità degli “ospiti”; emergono così il carisma di Heisenberg, il non sopito nazionalismo di Diebner, l’egoismo di Wirtz ecc. Alla notizia del bombardamento di Hiroshima, molti di loro sono sconvolti, principalmente Hahn, e si pongomo dubbi, i più diversi.

Tesi di fondo è che Heisenberg non voleva dotare i nazisti di bombe atomiche, ma desiderava anche che gli americani vi rinunciassero. E forse fu questo il motivo e l’argomento del suo famoso incontro con Bohr del 1941: io faccio in modo che Hitler non abbia l’atomica e tu ti impegni a fare in modo che neppure gli americani ce l’abbiano. Come è andata a finire, lo sappiamo anche troppo bene. Per contro, niente si può dire sulla esattezza di questa ipotesi.

Valeva la pena di leggere questo libro? Forse no.