L’opinione di Francesco Palermo.

“In realtà spesso sono le costituzioni ad essere più progressiste delle popolazioni che dovrebbero guidare. Le costituzioni sono delle scommesse che si realizzano solo col trascorrere del tempo, attraverso una penetrazione effettiva dei loro enunciati nella società. I diritti fondamentali e il divieto di discriminazione sono riconosciuti ovunque, ma la loro traduzione sociale si realizza solo quando la società è sufficientemente solida per assorbire il piccolo terremoto che l’attuazione di un diritto comporta. Spesso le corti (di giustizia) sono il laboratorio di queste piccole scosse, e nella gran parte dei casi giungono alle decisioni dopo aver esaminato più volte i casi, e spesso dopo averli ripetutamente rigettati. Per attecchire, però, il seme delle sentenze deve cadere su un terreno fertile. Che non è rappresentato dal governo progressista o conservatore di turno, ma dal tessuto sociale.”

Siamo indietro rispetto alla nostra Costituzione? Temo proprio di sì, indietro di 70 anni, quanti ne ha la Costituzione. Come dire che gli Italiani di oggi, nonostante le apparenze, per molti versi non sono così dissimili da quelli di settanta anni fa, e comunque sempre pronti a regredire. Un po’ meglio le Italiane.

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