I cantieri della storia

Saggio di Federico Rampini

Allora:

  • la ripresa dalla caduta dell’impero romano ha richiesto mille anni, dal sacco di Roma fino al rinascimento;
  • la guerra civile americana non è ancora finita, e ci sono ancora rigurgiti;
  • il new deal è stato un fallimento all’insegna dell’improvvisazione e solo la 2WW ha risollevato gli USA dalla grande depressione;
  • il piano Marshall ha avuto figli e figliastri e le risorse impiegate erano poca cosa;
  • la Francia ha superato tre disastri militari e se li è messi alle spalle, ma ha ancora dentro di sé germi letali;
  • il balzo in avanti della Cina è nato dopo il grande massacro del 1989 ed è ancora presto per capire il vero significato di questa crescita impetuosa.

Si direbbe che tra quelle esaminate in questo libro l’unica vera ricostruzione priva di aspetti sinistri sia quella che c’è stata in Giappone dopo il 1945, che pure non era nata sotto i migliori auspici, con una dura occupazione militare. Questo è quel che sono riuscito a capire nel saggio fortemente keynesiano di Federico Rampini (Mondadori, 235 pp, 19 €), e non mi pare molto. Alcuni dicono che Rampini è solo un gran campione di copia e incolla, e questo non mi sembra vero, ma certamente questo suo lavoro è stato scritto più per le buone letture che l’autore ha fatto, che per indagine propria. D’altra parte, scegliere bene le proprie fonti non è cosa da poco, e sono comunque molti anche aspetti e argomenti tratti dall’esperienza vissuta, ma nel complesso, non mi è sembrato un gran libro.

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