L’architetto dell’invisibile

Il libro di chimica di Marco Malvaldi, Cortina 2017, 200 pp, 19 €

E’ la seconda volta che leggo un libro di Malvaldi che non sia un giallo: l’altra volta era un libro di matematica, Le due teste del tiranno, stavolta è un libro di chimica. Dato che non sono un buon conoscitore di questa materia, non posso dire di averlo capito tutto, e le cose che mi hanno colpito sono state quattro:

1. Non si può essere ricercatori senza avere una profonda conoscenza della meccanica quantistica. Senza di essa, un chimico può essere un buono o anche un ottimo analista industriale o ambientale o medico, ma non sarà mai in grado di creare, se non per caso, una nuova molecola per un nuovo farmaco, o un nuovo tipo di gomma o un nuovo lubrificante.

2. Le reazioni chimiche si evolvono sempre in maniera da minimizzare l’energia libera, e per far questo tendono a massimizzare l’entropia, interpretabile come quantità d’informazione necessaria per descrivere lo stato di un sistema.

3. Il libro è dedicato al prof. Lucio Senatore, che io ho avuto come insegnante di chimica al primo anno d’ingegneria, quasi cinquanta anni fa.

4. Malvaldi è un chimico, ma non ho capito se svolga ancora questa professione, o se faccia ormai solo lo scrittore, come Gianrico Carofiglio.

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