Loro diranno, noi diciamo

Si discute sulla revisione costituzionale, con cenni non irrilevanti alla legge elettorale. La prima parte è fatta di una serie di affermazioni propagandistiche, che si possono anche saltare; la seconda è la lettera di G.Z. a M.E. Boschi del 4/5/2014, e contiene le sue tesi sulla revisioni costituzionale. La terza parte commenta nel metodo e nel merito il lavoro del parlamento per l’approvazione della revisione costituzionale e della nuova legge elettorale per la camera dei deputati. Dopo le conclusioni, il libro riporta un sinottico della costituzione prima e dopo la revisione. La tesi di G.Z. è semplice: occorre votare no al referendum costituzionale.

A mio avviso, emergono tre tesi fondamentali, oltre a molti dettagli non meno interessanti.

A. G.Z. propone un Senato eletto dai cittadini con carica di durata superiore a quella dei deputati e con la clausola della non rieleggibilità: sarebbe, secondo G.Z., la garanzia contro la spesa facile dei deputati che non desiderano altro che la rielezione e che per ottenerla non si preoccupano della dilapidazione delle risorse del Paese a favore dei loro votanti, che sono i veri costi della politica in Italia, non certo gli stipendi di cento senatori.

B. La nuova legge elettorale della camera distorce la rappresentatività del corpo degli eletti rispetto al voto degli elettori, in quanto con poco più del 30% dei voti si otterrà il 54% dei seggi. Quindi, per la lista che vince il ballottaggio, ci saranno dieci deputati, e forse più, per ogni punto percentuale di voti; per tutte le altre liste, poco più di quattro deputati per punto percentuale. Insomma, il voto di chi non appoggia il partito maggiore vale meno della metà di quello di chi lo appoggia.

C. Il disposto complessivo tra revisione costituzionale e nuova legge elettorale della camera indebolisce il ruolo del parlamento e riduce l’intera dialettica politica al rapporto tra presidente della repubblica e presidente del consiglio dei ministri. Il concetto di disposto complessivo è estremamente interessante e importante, e probabilmente molti voteranno no al referendum costituzionale per dire no alla legge elettorale.

Mi sembra tutto molto corretto e largamente condivisibile.

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