Scordato

Film di Rocco Papaleo

Scordato perché il film si gioca sui ricordi e sui non ricordi; scordato, perché il protagonista è un accordatore di pianoforti, ma il protagonista stesso è scordato e una fisioterapista cerca di accordarlo. Ma il problema non è da fisioterapia.

Quello di Orlando/Papaleo è un percorso emotivo che si compie in tre stadi: l’infanzia, la gioventù e una malinconica maturità. In ciascuno stadio, di fronte a lui c’è la sorella, che da lui si allontana quando lei sceglie la lotta armata, partecipa a gravi fatti di sangue e rifiuta di dissociarsi dal terrorismo. Orlando non accetta questa realtà e si isola fino a somatizzare i suoi malesseri emotivi. Poco utili sono i tentativi della fisioterapista di guarirlo dai suoi mali, mentre starà meglio quando avrà compreso che è necessario superare rancore e frustrazioni, andando a rivedere la sorella detenuta che ha lungamente trascurato.

Rispetto ad altri film di Papaleo, questo è meno ironico e più malinconico, ma forse più maturo, ancorato a una terra, la Basilicata, essa stessa malinconica, ma bellissima e con angoli che non ti aspetti, come quelli che si vedono in questo bel film.

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