Gita a Vinci

L’angelo di Leonardo e relative curiosità

Festeggiavamo il compleanno di Pierangela, e fanno 64. Siamo andati a Vinci per vedere l’angelo di Leonardo, che merita il racconto della sua storia, anche se controversa. L’angelo di Leonardo è rimasto nella chiesa di San Gennaro in cattive condizioni di conservazione per diversi secoli, e probabilmente in origine faceva parte di un gruppo raffigurante l’Annunciazione. Si era sempre detto che fosse opera di Leonardo, ma mancavano le prove, che sono emerse in maniera inequivocabile durante il restauro, tramite il confronto di impronte digitali con quelle ritrovate su altre opere. Il restauro è stato eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure con la solita professionalità, ed è seguita l’esposizione a Firenze; poi, la mostra natalizia a Vinci nella nuova sede espositiva di Piazza Pedretti. Infine, ci sarà il ritorno a San Gennaro, cosa che preoccupa gli affezionati per i dubbi sulle condizioni in cui il manufatto sarà conservato. Gli ambienti culturali lucchesi, ovviamente, la pensano al contrario, e temevano che Firenze o Vinci si appropriassero definitivamente dell’opera, una volta che l’attribuzione fosse stata definita. Ma se la controversia sull’attribuzione è stata accantonata, si propone ora quella della datazione: secondo Pedretti, ora deceduto, si tratta di un’opera giovanile eseguita nella bottega del Verrocchio, mentre secondo altri risale al successivo periodo di ritorno di Leonardo a Firenze, quando lavorava a opere idrauliche anche verso Pisa, e questo spiegherebbe come sua sede sia diventata quella di San Gennaro. Quale che sia la verità, la statua è bellissima, il volto dolcissimo e le proporzioni perfette. Anche la sede museale è bella e bene illuminata; i video delle operazioni di restauro sono ben fatti e il catalogo ben stampato.

Post Correlati