Cecità 4

Energia: alcuni casi particolari

Come dicevamo (Cecità 3 | Logos52), esistono alcuni casi particolari in cui è prioritario garantire il servizio o parti di esso. In tali casi è necessario individuare il servizio da garantire e per quanto tempo ciò deve avvenire. In conseguenza di questa necessità o scelta, ne seguirà l’approvvigionamento o la progettazione di un sistema di continuità.

Gli ospedali

Ogni ospedale, anche il più modesto, dovrebbe possedere un sistema di continuità che possa intervenire in qualsiasi momento e situazione. Premesso che è prioritaria l’affidabilità di tutto il sistema, il sistema dovrebbe garantire un’adeguata autonomia, da determinare in base alle caratteristiche del nosocomio, e il discrimine principale sta nelle sue prestazioni chirurgiche. Se queste sono limitate, la potenza elettrica da garantire non sarà particolarmente alta e sarà indirizzata principalmente alla garanzia della continuità dell’assistenza ai ricoverati. Diversamente, dovrà essere garantito il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature di diagnosi e cura chirurgica. Per quanto concerne l’autonomia, ciò dipenderà principalmente dalle caratteristiche della rete elettrica, e in caso di problemi gravi e frequenti della medesima, potrebbe essere necessario un periodo di autonomia molto lungo, condizionato dalla possibilità di approvvigionamento di combustibile.

Le industrie energivore e le ferrovie

Molte delle industrie caratterizzate da un elevato impiego di energia elettrica posseggono sistemi autonomi di generazione. Il minimo che si dovrà garantire in fatto di potenza e autonomia è quello necessario per la fermata degli impianti in condizioni di sicurezza per le persone e senza danni per le apparecchiature. Assicurare la continuità della produzione in molti casi, come quelle delle acciaierie, sarebbe arduo.
Le ferrovie hanno sempre posseduto proprie centrali elettriche e una propria rete di trasporto di energia elettrica ad alta tensione. Anche in caso di defaillance di questa rete, la potenza e l’autonomia dovranno essere quelle quello necessario per la fermata dei treni in condizioni di sicurezza per le persone, ma si tratta anche di garantire un grado di disagio tollerabile per i viaggiatori. Per assicurare la possibilità di arrivare almeno alla stazione ferroviaria successiva, anche a velocità ridotta, sarebbe comunque necessario dotare i treni di un impianto motore d’emergenza, quale quello di un sistema autonomo di generazione. Per far proseguire un Freccia Rossa a 100 km/h, basterebbe un sistema da 2000 kW, e forse meno; per i treni delle ferrovie locali e metropolitane servono potenze ancora inferiori. Allo scopo di ridurre peso e ingombro di questi sistemi di continuità, sarebbe preferibile l’uso di compatti motori a turbina ad alta potenza specifica, come quelli degli elicotteri.

Le scuole, le grandi aziende e i grandi cantieri edili

Qui si tratta di definire quali servizi devono essere garantiti, se la continuità completa del servizio, o soltanto l’evacuazione in sicurezza. Ma mentre per le grandi aziende e per i cantieri l’evacuazione in sicurezza potrebbe essere la soluzione più facile e logica, quindi con una potenza sostanziosa, ma un’autonomia modesta, per le scuole il problema si ripropone anche dopo l’evacuazione: uscendo gli studenti, si deve ulteriormente pensare alla loro sicurezza. Sarebbe quindi opportuno attrezzarsi per la continuità del servizio scolastico fino alla normale conclusione dell’orario scolastico almeno nelle scuole elementari e medie inferiori. Naturalmente, la potenza da erogare sarebbe in funzione delle caratteristiche del plesso.

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