Tenera è la notte

Tenera una sega!

Ho colmato un’altra lacuna, ma che fatica! Non c’è niente di tenero in questo romanzo, in cui un quarantenne incerto se fare lo scienziato o fare l’uomo di mondo, mantenuto dalle rendite della moglie, alla fine non riesce più a fare né l’uno, né l’altro.

Il libro trasuda di episodi e personaggi, ma ha al centro la vicenda dei coniugi Diver. Lui, Dick, psichiatra, incontra nel corso della sua attività una giovane donna disturbata, Nicole, e decide di sposarla. Poi lui, godendo della ricchezza della moglie, perde interesse per la propria attività professionale. Li ritroviamo sulla Costa Azzurra, in mezzo a strani personaggi, e qui consumano i rispettivi tradimenti con partner improbabili. Ne segue il decadimento di Dick, che torna in America da solo a fare il medico generico.

Sicuramente è un libro profondo, che merita un’attenta lettura per la descrizione di un momento storico, gli anni ’20 del Novecento, che per taluni aspetti somiglia ancora al XIX secolo, pur con le caratteristiche generali del secolo breve. Trovo però che siano troppe le descrizioni che non descrivono e le spiegazioni che non spiegano. Naturalmente, bisognerebbe sapere quanto questo dipenda dal lettore, quanto dall’autore e quanto dalla traduttrice, che peraltro, per l’edizione che ho letto, è di gran classe: Fernanda Pivano. Quindi, non trovo che il linguaggio sia preciso ed essenziale, né che gli approfondimenti vadano davvero fino in fondo, e non so da cosa dipenda, se dalla mia incapacità di lettore o da altro.

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