Film d’animazione di Joel Crawford
Ancora un film a cartoni animati, a Villa Bottini, sempre che si possa ancora parlare di cartoni animati per questi nuovi sistemi di animazione. Coloratissima e gioiosa è quest’animazione, con effetti che, una volta tanto, non possono che essere speciali. Si descrivono le vicende del piccolo Guy che, crescendo, nella sua ricerca di un futuro, si trova sballottato tra famiglie che più diverse tra loro non potrebbero essere.
Il cuore del film è diviso tra molti argomenti, forse troppi. Eccone alcuni:
- Il muro e l’unità di azione tra diversi: la famiglia più “evoluta” ha costruito un muro per separarsi dal mondo esterno, ma quel che esce dalla porta trova sempre il modo di rientrare dalla finestra. Ogni muro è inutile, e solo accogliendo e collaborando si riesce a evolvere insieme.
- Un po’ di femminismo: i maschietti sono egocentrici e inconcludenti, e solo l’intervento delle donne, giovani e meno giovani, riesce a mettere le cose a posto. Anche la sorellanza prende il posto della fratellanza, con evidenti vantaggi.
- Il ridimensionamento del mostro: solo quando ognuno viene posto di fronte ai propri demeriti è possibile debellare il mostro che viene dall’esterno per reclamare la propria parte. Nascondersi non serve a niente.
Nel complesso, il risultato è gradevole, ed è gradevole anche il doppiaggio, che si avvale di ottimi professionisti.
