Cinque giorni da Matteo e Giorgia
Piera e io siamo andati a Monza per passare Natale con Matteo e Giorgia. Dovevano esserci anche Mimma e Chiara, ma le cure che ha in corso Mimma hanno impedito loro di unirsi alla visita. Dunque, siamo partiti il 23/12, e ci siamo trattenuti fino alla mattina del 29.
Tra alti e bassi, Matteo e Giorgia si stanno ambientando bene. L’epidemia non ha aiutato, costringendo all’isolamento, e non ha aiutato la coincidenza con: cambio del lavoro di Matteo; la casa “nuova” da arredare in tutto, perfino nelle lampadine; la gravidanza di Giorgia, buona, ma pur sempre un periodo delicato. Nonostante tutto ciò, l’ambientamento procede e potrebbe concludersi forse già prima che finisca il ventiventidue.
La casa di Matteo e Giorgia è ampia e comoda, per le loro esigenze. Ancora un po’ vuota e spoglia, per ovvi motivi. Mancano ancora tavolo e sedie del soggiorno, armadio o cabina armadio e molti accessori, ma per questi è bene fare le cose senza fretta, acquistando solo quando si è certi di aver trovato la cosa giusta, quella che convince appieno.
La città di Monza ha molti aspetti interessanti, anche se è chiaro che solo vivendoci si imparano davvero pregi e difetti. Il centro storico è piccolo, ma molto gradevole, e annovera quel gioiello bellissimo che è il museo del Duomo anche per le sue collezioni, ma soprattutto per la visita alla Cappella di Teodolinda e per la Corona Ferrea. La storia della Regina dei Longobardi è un capitolo intero della storia di Monza. Fuori dal centro storico, la Villa Reale e il suo parco fanno di Monza una delle non molte città in cui tutti possono appoggiarsi a un albero senza assembramenti e senza fare molti chilometri.
Ci torneremo al sorgere della Luna.
