Una visita

Da un amico dopo due anni

Ieri sono andato a far visita a Giovanni Gemignani, che è molte cose: nato a San Giorgio nel 1943, quando sua mamma era stata incarcerata dai fascisti e suo babbo torturato dai tedeschi a Torre del Lago; microbiologo per formazione e professione; medico delle piante per vocazione; l’uomo nero per immagine fisica, ma ora è ingrigito; presidente del consiglio provinciale per due legislature; leader della politica di Ponte a Moriano per tanti anni, prima DC, poi Margherita, infine PD; primo sostenitore della variante di Ponte a Moriano e del restauro del ponte di Sant’Ansano; estimatore di Ombretta Colli, ma non di Matteo Renzi, e molto altro ancora.

Poi, tre anni fa, l’emorragia cerebrale lo ha colpito mentre era da solo nel suo laboratorio a Camaiore e da solo chiamò i soccorsi che lo salvarono. Ora è sulla sedia a rotelle, ma è contento dei progressi che ha fatto fin qui: muove qualche passo, ha recuperato parte della mobilità del braccio leso, il sinistro, continua a fare fisioterapia e ha recuperato la sua voce tonante.

È fiero delle sue tre figlie, una delle quali ha proseguito l’attività di biologa. Ha molti rimpianti per le cose che ha lasciato a metà: dovevo fare di più, ripete di continuo, e non manca di citare il suo progetto pilota per la protezione della collina da frane e smottamenti, mai realizzato dagli amministratori del comune e della provincia, e teme dissesti importanti già a partire dal 2022.

L’ho incoraggiato a scrivere, o in alternativa, a dettare, eventualmente a un registratore, i suoi ricordi della vita politica e di quella professionale, parlando dei suoi progetti incompiuti, in modo che ne resti memoria e che qualcuno possa riprenderli in mano. Dice che anche suo genero, il marito della cardiologa Cristina, gli dice la stessa cosa: speriamo che Giovanni ne abbia la forza e la voglia.

Sono molto contento di essere tornato da lui, dopo due anni così tribolati, durante i quali deve essersi sentito molto solo: è stata una visita bellissima, e ne farò ancora.

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