Romanzo di John Niven, Einaudi, 290 pp, 18 €.
Inutile tergiversare: l’ho comprato per il titolo, perché l’invidia sembra ormai diventata un sentimento talmente diffuso da condizionare pesantemente tutto il resto, insieme al vittimismo e al livore, e inevitabilmente attrae. Invece, il titolo è sbagliato, o almeno non è quello, perché in originale è No good deed, cioè Nessuna buona azione. È pur vero che vengono commentate frasi come “non basta avere successo, devono fallire gli altri”, oppure “agli amici si perdona tutto, tranne il successo”, ma la sostanza del libro è quella di un giallo in cui si cerca l’autore di una serie di azioni meschine, e alla fine se ne scoprono l’autore e le motivazioni. Ovviamente, non dirò né l’uno, né le altre, ma più che di invidia, parlerei di rivalsa. E qui chiudo, perché altrimenti rovino l’eventuale lettura.
