La ballata dei senza tetto

Ci fa, ci fa. È la risposta a Piera, che mi chiedeva, ieri sera, al teatro dei Rassicurati, se Celestini ci è o ci fa. Lo spettacolo era un melange tra Pueblo e Laika, e parlava di tre personaggi principali in un ambiente sconfortante di periferia: la barbona che non chiedeva l’elemosina, il padre di un bambino disabile e l’umanissima prostituta, sedotta e abbandonata. Accanto a loro, si avvicendavano altri personaggi, meno presenti, ma non meno importanti: il facchino africano, lo zingaro che fuma, un padre che insegna alla figlia a rubare. Ma c’erano anche altri momenti importanti nello spettacolo, come il pistolotto sugli zingari che ha suscitato la domanda di Piera e la storia dei fantasmi, per cui del nero e della prostituta si parla solo se uccidono o vengono uccisi, e per il resto, sulla scena della vita, non sono neppure semplici comparse, ma fantasmi invisibili. Bello lo spettacolo, belle le musiche e bravo Celestini.

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