Dove va la matematica

La divaricazione fra divulgazione e ricerca

Negli ultimi mesi ho letto quattro libri che parlano, in un modo o nell’altro, di matematica. Ho letto un libro storico-biografico su Fibonacci; ho letto un romanzo dove si citano congetture non ancora dimostrate; e poi uno sulla potenza del ragionamento matematico, e prima ancora un libro quasi serio, su alcune applicazioni insolite. E ho notato una cosa: sono due gli argomenti che si ritrovano in questi libri, la teoria dei numeri e la statistica, ma in realtà la statistica prevale ampiamente come mole di informazioni, come se, a livello divulgativo, probabilità e statistica fossero gli argomenti che vendono di più, cosa che immagino sia vera.

In realtà, se andiamo a vedere gli argomenti trattati dalle riviste di matematica, si vede che la ricerca va avanti su molti altri argomenti: algebra astratta, equazioni differenziali, controllo ottimale e molti altri ancora.

Tutto questo mi ricorda quello che vediamo quotidianamente sui giornali, dove alla pagina di tecnologie si parla prevalentemente di elettronica e informatica e solo marginalmente di cibernetica, di nanotecnologie e di biomedica. Tutto il resto è dato per disperso, come se fosse roba dei secoli passati, su cui non vale più la pena di soffermarsi.

Eppure, senza la fisica, non si va da nessuna parte, e in futuro avremo ancora bisogno di migliorare le nostre conoscenze sui materiali metallici e compositi, sulle tecnologie meccaniche e su quelle tessili, e tanto altro ancora, senza dimenticare le tecnologie nucleari, su cui un giorno cadranno i tabù.

Il problema è quello della medialità (non so se si dica così), cioè dell’accesso della ricerca ai mezzi di comunicazione di massa, i quali si astengono dall’affrontare argomenti ostici per il loro lettore medio, e anche per il loro giornalista medio. Ma così, si diffonde colpevolmente l’impressione, e forse anche l’illusione, che il futuro stia tutto lì, nella statistica, nell’informatica e nell’elettronica, mentre invece il futuro è molto più complesso, e lo diventa ogni giorno di più. E se la matematica è la chiave che apre le porte del futuro, la ricerca è il mezzo per costruire quella chiave.

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