Tre piani

Film di Nanni Moretti

Film molto triste, claustrofobico, tutto sulle nevrosi della società attuale. Solo Michelangelo Antonioni poteva permettersi di parlarne senza rischiare di strafare. Quattro famiglie su tre piani di un condominio sono variamente connesse tra loro. Una coppia di sposi affida sistematicamente la bimba a una coppia di anziani, ma il vecchio non è più in possesso delle sue facoltà. Un’altra coppia vive separata perché lui lavora lontano e rientra di rado. Lei, dopo il secondo parto, si sconnette dalla vita. Il figlio dell’ultima coppia investe e uccide una donna guidando da ubriaco, e il babbo lo rifiuta. Naturalmente, sappiamo poco su come si è arrivati a queste situazioni, ma viene da pensare che casi come questi, auspicabilmente con conseguenze meno tragiche, non siano affatto rari. Ma parlarne è difficile, e un linguaggio necessariamente conciso non è adatto. Brava Margherita Buy, onesti gli altri, regia compresa.

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