Alla ricerca del sogno perduto

Da Montanelli a Draghi

Ricordo, tanti, ma tanti, anni fa il compianto Indro Montanelli sentenziare che in Italia mancava la destra: intendeva dire che quella esistente, il MSI, era un manipolo di nostalgici e nient’altro. Ora, la destra c’è: è Mario Draghi che impersona una destra che, penso io, piacerebbe molto a Montanelli. L’altra, è l’erede di quel manipolo di nostalgici.

D’altra parte, alla fine del 2016 ho fatto gli auguri a colleghi del PD con questa letterina:

Ho sognato un 2017 in cui un segretario del PD diceva queste frasi: “Ragazzi, purtroppo dobbiamo ancora fare una politica di destra, perché nella storia di un paese ci sono momenti in cui non se ne può fare a meno. Ma questa situazione cambierà, e verrà il momento in cui saremo felici di fare tante belle cose di sinistra, mano nella mano con la gloriosa CGIL; assicureremo i diritti di ognuno, accoglieremo i migranti ed espelleremo gli evasori fiscali, i corrotti e i corruttori, perché quelli non ce li vogliamo più nella nostra bella Italia”. È solo un sogno? Sì, è solo un sogno, ma cosa sono la vita e la politica senza sogni?

Seguirono vivaci battibecchi, ma io mi ci riconosco ancora. Quindi, pro tempore, ben venga un “destro” come Draghi, ma poi …

Post Correlati