Due libri

Il mercante dei quadri scomparsi, di Massimo Nava; Strategia della crisi, di Paolo Nori.

Il primo libro è un non giallo, nel senso che racconta con cura scena e quinte, senza vero mistero. L’argomento è comunque molto valido, e fa pensare a quanto grande sia il mercato del collezionismo d’arte e quanti saccheggi in aree di guerra siano in realtà dei furti su commissione ordinati dai collezionisti più ricchi e, lasciatemelo dire, stronzi. Carino.

Il romanzo di Nori parla del nostro tempo un po’ più in piccolo, non ballano i miliardi, ma dice infine che è oggi impossibile una rivoluzione guidata dall’alto, come le grandi rivoluzioni dal XVIII al XX secolo. Cita Vonnegut, quando afferma che solo gli “scoppiati” possono aspirare al potere politico, perché è la loro sola possibilità di emergere, e cita Tolstoj, quando dice che è assurdo pensare che qualcuno possa fare da solo qualcosa per migliorare il mondo. Andrebbero letti cento volte i libri di Nori, per capirli in tutti i loro significati.

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