Noi chiediamo. La mia risposta

Il 5 dicembre 2011 ho ricevuto da una collega di Porto Corsini una mail con un testo di cui non conoscevo l’origine, e in cui si stigmatizzano i vizi dello stato italiano. Ho risposto con un’altra mail, ma dato che la risposta era fatta punto per punto, per semplificare la lettura, trascrivo di seguito il tutto: in rosso nei box, inserisco i paragrafi del testo originario, il resto sono i miei commenti e osservazioni. Sul testo originario, non ho cambiato niente, ho solo corretto i più insopportabili tra gli errori d’italiano. Mi sono poi meravigliato di sentir declamare lo stesso stigmatizzante testo a Massimo Gramellini nella trasmissione Che tempo che fa del 10/12/11, e allora ho mandato anche a lui la stessa risposta. Naturalmente, nessuno mi ha mai risposto, né i colleghi, né Gramellini. Ho poi scoperto che il testo incriminato era tratto dalla rete, dove era stato postato il 2/12/11, in un forum del Corriere della Sera. Buona lettura, se ne avete voglia.

LO STATO Italiano chiede di aumentare l'età delle pensioni perché in EUROPA tutti lo fanno. NOI CHIEDIAMO invece, di arrestare tutti i politici corrotti, di allontanare dai pubblici uffici tutti quelli condannati in via definitiva perché in EUROPA tutti lo fanno, o si dimettono da soli per evitare imbarazzanti figure.

Tutto giusto. È il momento che non è quello giusto. L’avidità di pochi ha precipitato il mondo in una crisi senza precedenti, e noi rischiamo di fare (tutti noi, non solo i nostri governanti) come i capponi di Renzo, a combatterci sulle miserie quotidiane, perché incapaci di pensare alla pentola che ci aspetta. La finanza ha mosso guerra all’economia, e sta vincendo.

Il sito della CIA dice da anni che il vero problema dell’Italia è il suo sistema pensionistico troppo generoso. Le analisi della CIA sono male indirizzate, perché finalizzate agli interessi di alcune oligarchie degli Stati Uniti d’America, ma sono fatte da persone competenti che mettono il dito su piaghe vere. In Italia abbiamo sostenuto per decenni un sistema instabile, e c’è voluta la riforma Dini per ricondurlo ad una logica, ma poi abbiamo avuto, per colpa nostra, due decenni di non governo che hanno largamente vanificato gli sforzi fatti più di venti anni fa. La cosiddetta riforma Fornero ha proiettato più ombre che luci, e ora nessuno si sa assumere né la responsabilità di sostenerla, né quella di cambiarla. Insomma, siamo da capo.

Purtroppo, la certezza dell’impunità di molti in Italia, non solo dei politici, è imbarazzante solo per alcuni di noi. Da parte di molti, il malfattore che riesce a farla franca è più apprezzato della persona onesta, che spesso è considerato un perdente, un fesso. Per me, furbo e disonesto sono sinonimi, ma, per favore, non limitiamo la cosa ai politici, che sarebbe ipocrita, ma estendiamola ai comportamenti di ogni giorno, che ci coinvolgono tutti. Per esempio, cominciamo col chiedere sempre lo scontrino e la fattura, e presentiamoci all’autofficina con la carta di credito, invece che con i contanti. Il governo ha ripristinato a 3000 € il limite al pagamento in contanti? E noi ce lo abbassiamo autonomamente a 100 (cento)! Chi ce lo impedisce? Nessuno! Se non lo facciamo è solo perché siamo noi a non volerlo fare.

NOI CHIEDIAMO di dimezzare il numero di parlamentari perche’ in EUROPA nessun paese ha cosi’ tanti politici !!

314 rappresentanti e 100 senatori sono il numero giusto, di più non ne servono. E dico rappresentanti, non deputati o delegati: le parole sono importanti. Ma attenzione a non intaccare il bicameralismo, che è una fondamentale salvaguardia contro la dittatura della maggioranza, e non dimentichiamo che tutto ciò ha un valore principalmente simbolico, perché i veri costi della politica sono altri, e qualcuno dovrà pur dire quanti devono essere i livelli di delega. Ora si vorrebbe che lo stato delegasse a 20 regioni e ciascuna regione, in media, a 400 comuni: siamo sicuri che funzioni? Un ente può efficacemente interfacciarsi direttamente con 400 delegati? Io ho più di un dubbio. Forse allora occorre diminuire drasticamente il numero dei comuni, ma a quel punto, siamo ancora sicuri che comuni molto più grandi degli attuali siano in grado di farsi carico dei problemi del loro territorio e dei suoi abitanti? O non occorre per caso ristabilire un ulteriore livello di delega, riportando il problema all’inizio? A proposito, il numero attuale dei deputati è 630, e la metà fa 315, ma io non ho resistito alla tentazione di mettere 100π.

NOI CHIEDIAMO di diminuire in modo drastico gli stipendi e i privilegi a parlamentari e senatori, perché in EUROPA nessuno guadagna come loro.

150 anni fa, lo stipendio di deputati e senatori non c’era. Bella forza: erano tutti grandi proprietari terrieri, con qualche capitano d’industria, qualche generale e pochi reduci garibaldini con stipendi da ufficiali dell’esercito. La presenza in parlamento di persone che non avessero patrimoni e rendite semplicemente non era prevista. Oggi, per fortuna, la situazione è diversa. A quale livello sia giusto attestare gli stipendi dei parlamentari, non so dire. A mio avviso sarebbe molto più importante definire bene le incompatibilità, in maniera da eliminare alla radice il problema dei doppi e tripli stipendi, degli stipendi che si cumulano con le pensioni e soprattutto (ma difficilissimo) degli stipendi che si cumulano con le rendite. Negli Stati Uniti, per vostra cultura, le indennità erano previste fin dal 1776, proprio per permettere a tutti l’accesso alla politica.

NOI CHIEDIAMO di poter esercitare il “mestiere” di politico al massimo per 2 legislature come in EUROPA tutti fanno!

Io sono convinto che il disamore per la politica è anche un fatto di pigrizia, perché la politica fatta sul serio è fatica. Inoltre, un brutto vizio molto diffuso è quello del vittimismo, per cui molti preferiscono starsene in disparte a lamentarsi, invece di rimboccarsi le maniche e fare la loro parte. Il risultato è che a fare politica sono sempre gli stessi, per decenni, sia a livello centrale, come anche a livello locale, e la politica, invece di essere un servizio, diventa un mestiere. Ma, per favore, non diamo la colpa agli altri: la colpa è nostra. E poi, ricordiamo che quando un nuovo eletto va a sedere in parlamento, o da qualsiasi altra parte, ha bisogno di mesi, se non anni, soltanto per capire come funzionano le cose. Quindi, due legislature potrebbero essere veramente poche, per garantire la funzionalità del sistema politico.

NOI CHIEDIAMO di mettere un tetto massimo all’importo delle pensioni erogate dallo stato (anche retroattive), max. 5.000, 00 euro al mese di chiunque, politici e non, poiche’ in EUROPA nessuno percepisce 15/20 oppure 37.000,00 euro al mese di pensione come avviene in ITALIA

È giusto mettere un tetto alle pensioni. Anche se sono convinto che con il sistema contributivo il tetto viene da sé, più basso di quel che si immagini. L’importante è che sia così per tutti e che non ci siano più casse autonome in passivo che prelevano risorse da casse in attivo. Ma di questo, nessuno parla mai, ma proprio nessuno nessuno: né lo stato, né i suoi detrattori. A proposito, 5000 € netti o lordi?

CARI MINISTRI, non ci paragonate alla GERMANIA dove non si pagano le autostrade, i libri di testo per le scuole sono a carico dello stato sino al 18° anno d’età, il 90% degli asili e nido sono aziendali e gratuiti e non ti chiedono 400/450 euro come gli asili statali italiani! IN FRANCIA le donne possono evitare di andare a lavorare part time per racimolare qualche soldo indispensabile in famiglia e percepiscono dallo stato un assegno di 500,00 euro al mese come casalinghe più altri bonus in base al numero di figli. IN FRANCIA non pagano le accise sui carburanti delle campagne di napoleone, noi le paghiamo ancora per la guerra d’abissinia!

Il confronto con gli altri paesi è giusto, ma spesso fuorviante, perché quasi sempre parziale. Quelle che leggiamo sono sempre analisi che gettano luce su una sola faccia del prisma e ignorano le altre. Ogni paese ha una sua storia che lo rende diverso dagli altri, e i miti importati sono pericolosi, sia in positivo, sia in negativo. I confronti epidermici che facciamo da soli ogni giorno, o le classifiche che vedono sempre la Norvegia e il Canada largamente in testa, parlano a volte in modo chiarissimo, ma parlano solo a chi li fa e che sa come li ha fatti, e sono privi di valore scientifico. Ricordiamo anche che in Germania la denuncia di un evasore fiscale da parte di un vicino di casa è la normalità, mentre da noi si grida alla delazione e non ci accorgiamo che facendoci i fatti nostri, non facciamo altro che danneggiare noi stessi.

NOI CHIEDIAMO A VOI POLITICI che la smettiate di offendere la nostra intelligenza, il popolo italiano chiude 1 occhio, a volte 2, un orecchio e pure l’altro ma la corda che state tirando da troppo tempo si sta spezzando.

I nostri migliori politici siamo noi stessi. Confrontarsi sul serio con l’impegno politico quotidiano farebbe abbassare molte creste.

Chi semina vento, raccoglie tempesta !!!

A proposito di seminare vento, il romanzo “Semina il vento”, di Alessandro Perissinotto, edizioni PIEMME, è bellissimo e lo raccomando a tutti.

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