Dicembre di COVID 19

Ma che sta succedendo?

Si direbbe che molti siano convinti che il brutto sia passato, e che la prima ondata sia stata più grave della seconda. Forse, lo è stata per il numero di morti, ma solo perché nel frattempo, e con l’esperienza maturata, i medici hanno imparato a curare meglio questa malattia, prima del tutto sconosciuta. Per quanto riguarda contagi e ricoveri, ho provato a compilare una tabella dei casi “attualmente positivi” nell’arco di tempo considerato: il periodo dal 24/02/20 al 6/12/20 è diviso in settimane, in modo da mediare le oscillazioni quotidiane su un arco un pochino più ampio, e ciascuna è indicata con la data del suo giorno finale (Domenica). Dalla tabella ho ricavato un grafico a dispersione, e mi è venuto così:

Quindi, la prima clamorosa ondata di primavera risulta rappresentata da una timida gobbetta, mentre la seconda ondata ancora in corso presenta una punta otto volte più alta, presumibile conseguenza della nostra dabbenaggine.
Se poi si vuol proprio guardare al numero dei decessi settimanali, allora, con le stesse modalità, il grafico è il seguente:

Ora, si polemizza sul fatto che la mortalità in Italia sia altissima rispetto, per esempio, alla Germania: non vorrei qui apparire troppo tranchant, ma credo che la vera differenza tra la Germania e l’Italia stia semplicemente nella quota di evasione fiscale: anche se le aliquote tedesche della tassazione sul reddito sono più basse di quelle italiane, il gettito medio è più alto perché maggiore è il numero di persone che contribuiscono, e la conseguenza si vede in tutti i servizi pubblici, dagli asili nido, ai posti letto in terapia intensiva. Sbaglio?

Post Correlati